Quando penso, anzi, quando progetto una tavola su commissione non è sempre "buona la prima". Ci sono idee che sembrano buone poi quando si posano sulla carta non convincono più, ci sono idee che sono troppo legate a me, al mio sentire di quel momento, ci sono idee che la carta non la incontrano mai, il "tempo del non disegno" a volte è molto di più del "tempo del disegno", riempio fogli immaginari mentre cammino o faccio la spesa. Ho bisogno di quel "tempo" di passi avanti e di passi indietro, ho bisogno di andare oltre e cercare un'emozione più universale che contenga le mie e quelle richieste dal mio cliente. Poi la libertà, il taccuino dove provare, accostare, sbagliare, lasciar andare acqua e colore, abbozzare, non finire, catturare una composizione e ragionare su l'effetto che fa...
Sopra la bozza definitiva che ho sottoposto ad approvazione per poi disegnare la tavola definitiva che introduce la stagione autunnale degli Stambecchi nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, disegnata grazie ad alcune meravigliose foto di Giorgio Marcoaldi. E sotto la tavola definitiva.
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